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ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 06/08/2010 - Quell’aviere abbattuto nel Lodigiano

 

Davide Pallai e Marco Danelli, patiti di storia, provano a far luce su un episodio e cercano testimoni
Quell’aviere abbattuto nel Lodigiano
Il tenente McCall cadde nella Bassa nel ’ 44 e fu catturato, chi lo vide?
 

C’è la storia “ufficiale”, quella di cui si conoscono con precisione date, luoghi e personaggi; e poi ci sono le storie dimenticate, quelle che però hanno contribuito a fare la “grande storia”, con i loro eroi sepolti dall’incedere del tempo. Pochissimi, per esempio, conoscono la vicenda del tenente americano Hugh E. McCall, nato nel 1919 a Carbon, in Texas. La sua figura ha a che fare anche con il territorio lodigiano, come hanno documentato due appassionati di storia locale, Davide Pallai di Graffignana e Marco Danelli di Sant’Angelo Lodigiano, in collaborazione con il gruppo di ricerca Air Crash Po di Soresina. Durante la Seconda guerra mondiale, il 25 settembre 1944, McCall fu infatti impegnato in una missione a bordo di un Thunderbolt P-47, un aereo da caccia dell’esercito statunitense, con obiettivo lo snodo e la stazione ferroviaria di Fidenza.
Attorno alle 7 del mattino, mentre sorvolano la zona a Nord di Piacenza, tra la città e il corso del Po, gli aviatori americani, otto in totale, incappano in un preciso e intenso fuoco di artiglieria contraerea leggera. L’aereo del tenente Mc Call s’incendia, e il pilota è costretto a lanciarsi con il paracadute in un punto situato circa 4 miglia a nord di Piacenza, nel quadratino K 5920 della mappa in dotazione alle forze aeree Alleate, precisamente in località Valloria fra San Rocco al Porto e Guardamiglio. I Thunderbolt, ridotti a sette, volano in cerchio per alcuni istanti sulla zona in cui è avvistato il paracadute ma, a causa del fuoco contraereo proveniente da terra, devono lasciare l’area senza aver notato segni di vita da parte del tenente McCall. Stando a un rapporto americano, McCall venne catturato poco dopo l’atterraggio da militari della Luftwaffe appartenenti al Flak Battalion 543. Successivamente, fu internato nello Stalag Luft 1 di Bar, sul Mar Baltico e trascorse gli ultimi sette mesi del conflitto in prigionia. Liberato dalle truppe dell’Armata Rossa nell’aprile 1945, rientrò in patria e proseguì la carriera nelle fila dell’Usaaf (poi Usaf), l’aviazione militare degli Stati Uniti, ritirandosi con il grado di colonnello nel 1965. Morì il 22 luglio del 2001. Questa, in sintesi, la sua vicenda ricostruita da Pallai e Danelli passando al vaglio fonti americani e racconti dei reduci: ora l’obiettivo è scoprire il punto esatto in cui il pilota toccò il suolo nel territorio lodigiano e cercare di trovare una testimonianza diretta che possa chiarire le voci che vedono alcuni abitanti della zona coinvolti nel vano tentativo di sottrarre il tenente alla cattura. «Dalle fonti americane in nostro possesso non si sa nulla di ciò che accadde una volta che Mc Call cadde al suolo - spiega Pallai -. Adesso la nostra ”missione” è cercare di ricostruire la vicenda. Andremo sul posto, setacceremo la zona con il metal detector, ascolteremo testimonianze di anziani. Speriamo che qualche ultra 80enne ci possa dire qualcosa». Campo privilegiato delle ricerche di Pallai e Danelli, due “cani sciolti” come si definiscono loro, è il periodo della Seconda guerra mondiale nel territorio. «Si sa poco di ciò che accadde del conflitto nella nostra zona. Noi cerchiamo il dettaglio. Purtroppo i «racconti dei nonni» sono sempre meno, e ci siamo resi conto che molti giovani non sanno cos’è accaduto nei luoghi dove vivono». Per questo, dopo aver condotto uno studio sul campo dei soldati nazisti a Graffignana tra il 1943 e il 1945, ora il traguardo è allestire una database che raccolga i dati relativi alla Seconda guerra mondiale per ogni comune della provincia.Fabio Ravera